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Trento, 19 aprile 2011
«Noi ecologisti, stanchi di prendere mazzate»
Pompermaier e la costituente: «Alleanze? Forse è meglio da soli»
intervista a Aldo Pompermaier, de il Trentino di martedì 19 aprile 2011

Ai richiami dell’Upt - che cerca nuovi alleati al centro - risponde picche. Ma non è tanto più tenero con il centro sinistra: «E come potrei - spiega Aldo Pompermaier - dopo che assistiamo ogni giorno a scelte politiche anti-ecologiche e irragionevoli sia da parte della Provincia che del Comune di Trento?».

La «primavera ecologista» che soffia su mezza Europa ha contagiato anche l’Italia. Nei giorni scorsi ha fatto tappa a Trento il «tour» della Costituente ecologista, progetto ambizioso che punta ad unire sotto lo stesso simbolo le varie realtà (politiche e non) che si ispirano ai valori dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente.

Cerimoniere e padrone di casa, Aldo Pompermaier sembra anch’egli affetto da quell’entusiasmo tipico di chi si è appena innamorato Pompermaier, ma non si era detto che il «Sole» dei Verdi non rideva più? E invece adesso siete tutti qui a parlare di rinascita. Che succede?
«Succede che tutti coloro che si ispirano ai valori dell’ecologia e dell’ambientalismo hanno capito che è giunta l’ora di superare gli steccati ideologici e mettersi sotto lo stesso tetto per darsi quelle risposte che la politica non è stata in grado di darci finora».

Anche quella trentina?
«Certo, anzi: soprattutto quella trentina. La val Jumerla, ad esempio, è stato uno scempio per non parlare dell’inceneritore, dei ritardi sul porta a porta in centro storico e di quelli sulla tariffa puntuale. Sono stufo di prendere martellate sulle balle...».

Chiarissimo...Però la politica - almeno quella italiana - si fa in coalizione: voi da che parte vi collocate?
«Dalla parte dell’ecologismo. Certo, nel centro sinistra, di norma, ci sentiamo più a nostro agio, ma l’aria è cambiata e non abbiamo paura di dire che è meglio soli che male accompagnati. Del resto, anche di recente, quando abbiamo corso fuori dai blocchi abbiamo ottenuto risultati lusinghieri come a Rovereto e Mori».

Avete fatto la convention a Trento, a maggio farete quella - costituente - di Roma dove sceglierete nomi, simboli e slogan. Ma chi ci dice che questa non è tutta un’operazione di maquillage dei Verdi?
«Lo dice il fatto che i Verdi non ci sono più, che si sciolgono per confluire in questo nuovo soggetto che racchiude tutte le anime dell’ecologismo italiano. E’ questa la grande novità: l’essere riusciti ad andare al di là degli steccati politici che ci hanno diviso in questi anni».

E cosa c’è alla base di questa svolta?
«C’è un nuovo humus culturale che si respira in Europa. L’ecologismo non è più solo una bandiera dei paesi del nord Europa ma lo è diventato anche in Germania e in Francia. C’è un’aria nuova che si respira e devo ammettere che le molte scelte sbagliate fatte in questo senso sia a livello nazionale che a livello provinciale hanno agevolato questa presa di coscienza».

Pompermaier, un’ultima domanda: che cosa significa essere ecologisti oggi davanti ai disastri nucleari giapponesi e alla scelta del governo italiano di tagliare gli incentivi alle energie rinnovabili?
«Significa prendere piena coscienza del fatto che oggi più che mai è indispensabile rilanciare il nostro messaggio ed è fondamentale farlo tutti assieme, sfruttando il vento favorevole che spira in tutta Europa.

 

       Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino

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